le esportazioni non-UE in impennata del 19,7{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272} nel mese di gennaio, gli acquirenti russi stanno tornando
marzo 4, 2017 - 5 minuti di letturaNon vi è stato un aumento simile delle esportazioni italiane verso i mercati extra-UE dal 2011. E anche se l’Istat ha sottolineato che alcuni fattori straordinari hanno influenzato i numeri di gennaio 2017, resta il fatto che un picco del 19,7{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272} nel non europeo Made in vendite Italia (in confronto con lo stesso mese del 2016) è un ottimo risultato per l’industria italiana. Questo lo rende tre crescite mensili consecutivi (+ 2,8{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272}, rispetto a dicembre), ispirando la speranza che l’Italia ha controtendenza il tempo, fase negativa che ha caratterizzato il commercio estero extra UE nel 2016.
Un anno che, nonostante il recupero negli ultimi due mesi, si è conclusa in rosso (-1,2{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272}) per le esportazioni all’estero. Come spiega l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), aumento tendenziale di gennaio è stato in parte condizionato dai bassi livelli di vendita che hanno caratterizzato gennaio 2016, così come il valore elevato di alcune importanti commesse che sono stati finalizzati il mese scorso. Tuttavia, si tratta di un incremento di quasi il 20{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272}, che consolida e rilancia il “risveglio” del commercio estero non europea (una tendenza che ha avuto inizio nel corso degli ultimi mesi del 2016).
E anche quando si prende in considerazione la differenza tra il numero di giorni lavorativi (ci sono più quest’anno), la crescita su base annua è ancora alto, a + 16,6{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272}.
E non è tutto: i dati del mese scorso segnano il deciso ritorno della Russia, un mercato fondamentale per le imprese manifatturiere italiane, che era stata in caduta libera per quasi tre anni (-38{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272} dal 2013 al 2016). Le esportazioni verso Mosca è cresciuto nel mese di gennaio (su base annua) del 39,4{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272}, aumentando le speranze di una inversione di tendenza che era stato ispirato da una crescita del 9,2{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272} nel mese di dicembre.
Un’altra conferma di possibile inversione di tendenza dei paesi BRIC (a partire dal dicembre) proviene dal Sud America-particolare il colosso brasiliano, che era stato a lungo considerato un nuovo “El Dorado” per il Made in Italy, ma ha sofferto di una recessione per diversi anni : gennaio ha mostrato un incremento del 23,1{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272} nelle vendite per l’area Mercosur, aggiungendo al + 19,9{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272} che l’Istat ha registrato nel mese di dicembre.
Rimanendo nell’area BRIC, la Cina non ha ancora abbandonato il suo ritmo: il valore delle esportazioni delle imprese italiane verso la Cina è cresciuto del 36,6{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272} il mese scorso, rispetto a gennaio dello scorso anno. Questa crescita è decisivo, e si è diffusa in tutta principali extracomunitari mercati d’Italia: da sud-est asiatico (ASEAN), che è in crescita del + 57{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272}, negli Stati Uniti (+ 35,8{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272}), in Giappone (+ 29{e74b27fabbd4433d18f3be3e529721b7ba51b891ed2b76a1af6c8962c8dd3272}).
Così come la crescita si è diffusa in tutti i mercati, aumento di gennaio a esportazioni comporta (in confronto sia mensili e annuali), tutti i principali settori industriali, con l’eccezione dei beni di consumo durevoli. standouts Particolarmente-degni di nota sono il settore energetico e beni strumentali.
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